LIZZANO

La Chiesetta del Crocifisso è uno dei pochi “Monumenti” del territorio di Lizzano pervenuti ai nostri giorni in discrete condizioni; è una preziosa testimonianza ed immagine del passato e del passato e della identità culturale dei Lizzanesi. La Cappella è sita nel centro storico del paese, nelle immediate adiacenze del Castello normanno; risale al XV-XVI secolo ed è posta sotto il livello stradale di circa 150 cm.; l’esterno è completamente imbiancato con calce. L’accesso all’edificio, scesi 7 gradini, avviene attraverso un portale che si apre nel lato orientale, sottoposto rispetto al livello stradale e preceduto da un portichetto rettilineo con intradosso a botte. Lizzano è un tranquillo paese del tarantino sorto, probabilmente, prima dell’anno mille , nel mezzo di una collina rocciosa rotta da stradine e piccole salite da una parte e digradante dall’altra verso la pianura che si allarga fino ad arrivare al mare.

FRANKY EXPERIENCE

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 “SALUS”
Ovvero salute e benessere quindi:
LO STARE BENE 

Franco Tamburrini

SAN GIORGIO JONICO

Il Comune di San Giorgio Jonico (circa 15.600 abitanti,), Socio del GAL C.S.A.J.T., si trova a 13 Km a sud di Taranto, sul versante “Belvedere” del Monte S. Elia. L’unica risorsa ambientale naturalistica dell’agro è la collinadalla vegetazione tipica dell’associazione Oleo-Ceratonion: olivastri, carrubi, fragni, pini d’Aleppo, ginestre, le aromatiche mediterranee. Presenti tra la macchia e la gàriga le varietà locali di orchidee spontanee. La fondazione della città medievale si fa risalire, invece, al secolo X, allorchè i profughi cristiani di Taranto, saccheggiata dai Saraceni, si stabilirono attorno all’attuale Chiesa Madre, già Maria SS. del Popolo (X sec.). Le prime notizie certe del casale di San Giorgio risalgono al sedicesimo secolo: di San Giorgio c’è traccia, infatti, nell’Archivio di Stato di Napoli, in un documento del 1524. Situato nell’antica chora tarantina, l’attuale feudo di San Giorgio Jonico conserva testimonianze documentate di frequentazioni antropiche ascrivibili al periodo classico e, più precisamente, al V secolo a.C. Per tutto il XX sec. e, soprattutto negli ultimi venti anni, fortunate campagne di scavo hanno riportato alla luce reperti di grande valore storico ed artistico, atti a certificare l’?importanza dell’intero territorio di San Giorgio per tutta l’età classica.

PALAGIANO

Secondo alcune testimonianze la cittadina è stata abitata in epoca romana. La storia ne parla già dal XII secolo, quando vi giunsero gli abitanti della vicina Mottola distrutta dai Normanni. Fu infeudata ai Dapifero, ai Casamassima, ai Giordano, a Ugone Billotta e a Maria de Valois. Eretta a baronia, la città passò ai Capitignano, ai Lubelli, ai Caracciolo, ai Carmignano, ai Pappacoda e ai Cicinelli. Seguì sempre le vicende del vicino capoluogo. L’economia, nel corso dei secoli, è sempre stata retta dall’agricoltura e dalla pastorizia. Nel Novecento, grazie anche alla bonifica e alla Riforma agraria, si è specializzata nella coltivazione degli agrumi, che ha dato alla città una nuova fisionomia economica e l’ha collocata fra le città agrumicole più importanti del MezzogiornoPalagiano e chiamata anche la “Conca d’Oro”, per la fertilità delle sue terre e l’abbondanza dei prodotti che vi si coltivano. 

LE GROTTE DI SILENO

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MARTINA FRANCA

Martina Franca è posta all’ orlo estremo delle Murge dei trulli, nel punto d’incrocio tra Taranto, Bari e Brindisi. Storicamente risale al X sec., ma nasce come città agli inizi del XIV sec. ad opera del Principe di Taranto Filippo I d’Angiò che cinse con muri e torri quattro casali di Montedoro, S. Martino, S. Teresa e S. Pietro dei Greci. Nel corso degli anni successivi, Martina Franca fu feudo di varie famiglie ( Tocco, Orsini del Balzo, Coppola, Acquaviva d’ Aragona ), finchè dal 1507 al 1827 venne infeudata col titolo di ducato alla famiglia Caracciolo del Leone. La vecchia Martina è uno dei pochi centri storici giunto sino a noi attraverso i secoli pressocchè intatto. Martina è il trionfo del barocco, che campeggia ovunque, caratterizzando l’ architettura sacra e quella civile, con caratteristiche del tutto particolari e diverse dal prototipo leccese. Oltre che per il suo stile architettonico, Martina è anche un paese dalle forti tradizioni folkloristiche e gastronomiche.

PULSANO

A un km dallo splendido Mar Ionio, è insediata Pulsano, una ridente cittadina di 10.216 abitanti a circa 40 m sul livello del mare, che grazie ai favori del clima, regala durante l’anno moltissimi giorni soleggiati ai suoi numerosi ospiti. Insieme alla sua Marina ha origini molte antiche, testimoniate anche dai resti protostorici del XIV-V secolo a.C. che possiamo osservare sul promontorio di Torre Castelluccia. Sin dall’antichità è stato luogo di villeggiatura: i Romani con le loro ville sulla costa, godevano dello splendido mare e dei pregiatissimi vini prodotti nella zona. Grazie a queste antiche tradizioni di ospitalità corredate da una completa ricettività e da una variegata ristorazione, Pulsano offre al visitatore tutte le opportunità che rendono indimenticabile una vacanza.

LEPORANO

Leporano Bandiera blu 2023
Area, fertile e con sbocco sullo Ionio, Leporano era abitata dall’età del Bronzo da popolazioni japigie – intorno al primo millennio avanti Cristo -, che avevano scambi commerciali con i Greci. Successivamente vi si insediarono i Romani, che costruirono un acquedotto. Ridotta a casale, è citata nel XIV secolo come feudo degli Antoglietta, ai quali subentrarono i Falcone, i De Raho, i Protonobilissimo, i Campanella, gli Spinola, i Personè, i Carafa e, nel Seicento, i Muscettola che la fortificarono con un castello e una cinta muraria. Nel corso dell’Ottocento e di buona parte del Novecento ha avuto un’economia agricola e pastorale. Dalla seconda metà del Novecento ha ammodernato notevolmente le colture agricole e gli allevamenti, ai quali si è affiancato un importante sviluppo turistico balneare. Ha dato i natali a Giuseppe De Cesare (1815-1874), letterato e patriota; Jole Veneziani (1902-1988), stilista affermatasi a Milano.

LATERZA

Ha origini antichissime: i ritrovamenti emersi dai lavori di scavo del 1965 in una necropoli risalente al 2000 a.C. in località Candile testimoniano la presenza di una popolazione vissuta nel territorio nell’era eneolitica. Laterza ha subito l’influenza dei greci e dei romani: molti i reperti dell’epoca della Magna Grecia e dell’età romana, oggi custoditi nei musei archeologici di Taranto e Matera.