LE GROTTE DI SILENO

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MARTINA FRANCA

Martina Franca è posta all’ orlo estremo delle Murge dei trulli, nel punto d’incrocio tra Taranto, Bari e Brindisi. Storicamente risale al X sec., ma nasce come città agli inizi del XIV sec. ad opera del Principe di Taranto Filippo I d’Angiò che cinse con muri e torri quattro casali di Montedoro, S. Martino, S. Teresa e S. Pietro dei Greci. Nel corso degli anni successivi, Martina Franca fu feudo di varie famiglie ( Tocco, Orsini del Balzo, Coppola, Acquaviva d’ Aragona ), finchè dal 1507 al 1827 venne infeudata col titolo di ducato alla famiglia Caracciolo del Leone. La vecchia Martina è uno dei pochi centri storici giunto sino a noi attraverso i secoli pressocchè intatto. Martina è il trionfo del barocco, che campeggia ovunque, caratterizzando l’ architettura sacra e quella civile, con caratteristiche del tutto particolari e diverse dal prototipo leccese. Oltre che per il suo stile architettonico, Martina è anche un paese dalle forti tradizioni folkloristiche e gastronomiche.

PULSANO

A un km dallo splendido Mar Ionio, è insediata Pulsano, una ridente cittadina di 10.216 abitanti a circa 40 m sul livello del mare, che grazie ai favori del clima, regala durante l’anno moltissimi giorni soleggiati ai suoi numerosi ospiti. Insieme alla sua Marina ha origini molte antiche, testimoniate anche dai resti protostorici del XIV-V secolo a.C. che possiamo osservare sul promontorio di Torre Castelluccia. Sin dall’antichità è stato luogo di villeggiatura: i Romani con le loro ville sulla costa, godevano dello splendido mare e dei pregiatissimi vini prodotti nella zona. Grazie a queste antiche tradizioni di ospitalità corredate da una completa ricettività e da una variegata ristorazione, Pulsano offre al visitatore tutte le opportunità che rendono indimenticabile una vacanza.

LEPORANO

Leporano Bandiera blu 2023
Area, fertile e con sbocco sullo Ionio, Leporano era abitata dall’età del Bronzo da popolazioni japigie – intorno al primo millennio avanti Cristo -, che avevano scambi commerciali con i Greci. Successivamente vi si insediarono i Romani, che costruirono un acquedotto. Ridotta a casale, è citata nel XIV secolo come feudo degli Antoglietta, ai quali subentrarono i Falcone, i De Raho, i Protonobilissimo, i Campanella, gli Spinola, i Personè, i Carafa e, nel Seicento, i Muscettola che la fortificarono con un castello e una cinta muraria. Nel corso dell’Ottocento e di buona parte del Novecento ha avuto un’economia agricola e pastorale. Dalla seconda metà del Novecento ha ammodernato notevolmente le colture agricole e gli allevamenti, ai quali si è affiancato un importante sviluppo turistico balneare. Ha dato i natali a Giuseppe De Cesare (1815-1874), letterato e patriota; Jole Veneziani (1902-1988), stilista affermatasi a Milano.

LATERZA

Ha origini antichissime: i ritrovamenti emersi dai lavori di scavo del 1965 in una necropoli risalente al 2000 a.C. in località Candile testimoniano la presenza di una popolazione vissuta nel territorio nell’era eneolitica. Laterza ha subito l’influenza dei greci e dei romani: molti i reperti dell’epoca della Magna Grecia e dell’età romana, oggi custoditi nei musei archeologici di Taranto e Matera.

GROTTAGLIE

Se osserviamo attentamente lo stemma della nostra città possiamo notare una grotta dall’interno della quale sbuca una mucca, e sopra di essa alcune spighe di grano; in alto poi vediamo una stella splendente.
Il nome Grottaglìe richiama così l’elemento caratteristico del nostro territorio in cui si aptono diverse gravine o lame sui fianchi delle quali sono state scavate molte grotte. Infatti, Grottaglie (in dialetto Li Vurtàgghij) vuoi dire “diverse, molte grotte” (dal latino Cryptae aliae).

GINOSA

Centro della murgia alta dista da Taranto 55 km. , da Bari 70 km e da Matera 20 km. E’ interessata dalla S.S. 106 jonica che attraversa la sua marina; Tra i monumenti vanno menzionati La Genusia ricordata da Plinio ha una storia antica. Il suo borgo, detto Casale, era un tipico insediamento rupestre, scavato nelle numerose grotte tufacee. Fu greca e poi romana. Nel Medioevo subì invasioni barbariche e passò nelle mani di molti feudatari. Il nuovo nucleo abitato risale al Cinquecento. Di questo secolo è il Castello che sorge sull’orlo della gravina. Nelle pareti del burrone s’aprono numerose grotte con interessanti chiese rupestri dalle ricche decorazioni parietali. Le notevoli ed estese opere di bonifica idraulica, nel secondo Dopoguerra, hanno dato all’agricoltura un valore importante per l’economia ionica, e, con il rimboschimento degli anni Cinquanta, hanno facilitato gli insediamenti turistici.

FRAGAGNANO

Abitata sin dall’Eneolitico, così come hanno dimostrato svariati ritrovamenti risalenti all’epoca preistorica, Fragagnano trae il suo toponimo dal nome del colono romano Freganius, che sembra sia stato proprietario di un praedium nell’agro di questa cittadina. Ma è comunque durante il Medioevo che Fragagnano attraversa le fasi più ricche di avvenimenti della sua storia.

FAGGIANO

L’origine di Faggiano risale presumibilmente alla fine del XIII° sec., ma le prime notizie scritte sono Castello di S. Crispieri Archivio De Vitis della metà del secolo XV°, quando era possedimento di Antonio Muscettola. In quell’epoca il “casale” era povero e scarsamente popolato e così rimase sino a quando fu ripopolato da una numerosa colonia di albanesi. La storia del paese è caratterizzata da un lunghissimo processo di natura fiscale che per oltre un secolo ebbe come parti in causa Faggiano e il Regno di Napoli.